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Il numero di donne che soffre di eccessiva caduta dei capelli è in costante aumento, che sia calvizia o semplice diradamento, non si tratta più di una problematica che esclusivamente maschile. La caduta dei capelli nelle donne, generalmente, è un fenomeno di carattere transitorio, anche se, in alcuni casi può non esserlo e può rendersi necessario l'intervento di uno specialista che possa individuare esattamente la causa del problema e, se necessario, suggerire eventuali cure.
I fattori scatenanti di una anomala caduta dei capelli possono essere numerosi, ma i più comuni sono elencati tra questi:
Stress;
Cambi di stagione;
Inquinamento ambientale;
Trattamenti cosmetici aggressivi;
Fattori ereditari;
Squilibri ormonali;
Diete drastiche e disturbi alimentari com l'anoressia e la bulimia
Eccesso di vitamina A;
Carenza di zinco;
Normale ciclo di ricrescita dei capelli.
Prendendo in esame i fattori ereditari che causano questo inestetismo, la conseguenza più comune è l’alopecia androgenetica femminile: un diradamento dei capelli di origine genetica che colpisce più frequentemente le donne che in famiglia presentano casi di membri di sesso femminile con capelli diradati.
Come per l’uomo anche per la donna gli androgeni (ormoni maschili) sembrano essere i principali responsabili. Nelle donne la quantità di questi ormoni è nettamente inferiore, ma a causa della menopausa, dell’avanzamento dell’età e altri fattori, il loro numero tende a crescere causando una maggiore caduta di capelli.
La caduta di capelli (non eccessiva) sia nelle donne, come negli uomini, è un processo fisiologico e naturale, in particolar modo nei periodi di cambio di stagione. Si tratta di un ricambio legato al ciclo di ricrescita dei capelli, equivalente del fenomeno che, nel mondo animale, viene chiamato muta.
Quando però la caduta è costante e di rilevante entità, allora vale la pena prestare attenzione e valutare gli eventuali primi sintomi di un problema più serio, come ad esempio un continuo prurito alla testa, dolore al cuoio capelluto, capelli grassi o forfora. In questi casi è opportuno indagare a fondo senza trascurare i campanelli d’allarme e prenotare una visita tricologica.
La maggior parte delle persone pensano di poter risolvere il problema con lozioni e prodotti sulla carta “miracolosi” ma ma che potrebbero risultare inefficaci o dannosi se questo uso non fosse guidado da uno specialista, onde evitare spiacevoli infiammazioni o danni al cuoio capelluto, sarebbe bene evitare il “fai da te” e rivolgersi ad uno specialista.
Insieme alla visita tricologica vi sono altri esami che possono essere d’aiuto per determinare le cause della caduta capelli e trovare i giusti rimedi e comprendono:
• visita tricologica con esame del capello per verificare il deterioramento strutturale che rende i capelli fini e sfibrati;
• il tricogramma: analisi al microscopio di un campione di capelli per individuare eventuali problemi del ciclo di ricrescita;
• il mineralogramma: analisi del capello utile a individuare eventuali insufficienze alimentari, come ad esempio quella da ferro.
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