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Gli anni pesano sulla pelle, che col tempo tende a scendere seguendo la forza di gravità , a causa della perdita di conicità . Viso, gambe, braccia, decollété, iniziano a mostrare delle piccole grinze antiestetiche che però non sempre hanno bisogno di un intervento chirurgico. E allora, come fare? In medicina estetica vengono utilizzati dei fili di sostegno che consentono un lifting non chirurgico.
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Questi tipi di fili sono una speciale versione in materiale riassorbibile chiamato PoliDioxanOne (PDO), muniti di “dentini” per l’ancoraggio.
Questi fili hanno un doppio effetto lifting, il primo grazie ai dentini, che si ancorano ai tessuti tirandoli verso le direzioni opposte alla forza di gravità , secondariamente la fibrosi che inducono nell'area in cui vengono inseriti rimpolpa la pelle tendendola. La fibrosi è un processo naturale che l’organismo innesca alla presenza di un corpo estraneo: il filo viene riconosciuto come “intruso” e viene ricoperto da tessuto nuovo, stimolando la produzione costante di cellule, collagene e altre sostante che rendano naturalmente la pelle più soda e levigata. L’effetto perciò resta anche una volta che il filo verrà riassorbito.
Indicati per chiunque abbia poco tempo e un cedimento iniziale della pelle, il trattamento non ha controindicazioni. E’ un’ottima soluzione anche per chi, dopo un lifting tradizionale, necessita di un ritocco.
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Innanzitutto ci sono due tipi di fili barbed: quelli monodirezionali, con spinette posizionate tutte nella stessa direzione, e quelli bidirezionali, con le spinette che a una determinata altezza cambiano direzione, permettendo una maggiore trazione. Questo permette di scegliere il tipo di filo indicato in base alla ptosi, ossia al grado di lassitĂ della pelle del paziente.
Inoltre, vi sono anche due tecniche diverse di inserimento, che consentono un ancora maggiore controllo di trazione in base ai risultati che si vogliono ottenere e al tipo di svuotamento cutaneo che presenta il paziente. Nel primo caso il filo ha un solo punto per l’ingresso e per l’uscita, nel secondo caso invece il filo viene inserito in un punto e fatto fuoriuscire in un altro punto, secondo un determinato vettore gravitazionale.
L’anestesia è locale e la durata dell’intervento è brevissima, così come i tempi di recupero.
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Procedura Classica
Procedura a 2 punti di tiraggio
Il primissimo vantaggio del cosiddetto “lifting della pausa pranzo” è il tempo: questo mini-lifting può durare da mezz’ora a un’ora in base al numero di fili necessari e alle zone da trattare.
Non necessita né di anestesia e né di una sala operatoria, caratteristiche che influiscono ad abbattere i costi del trattamento al medico e quindi al paziente. I costi sono sicuramente più bassi rispetto a quelli di un lifting tradizionale, o di un lifting con fili di sospensione non riassorbibili.
L’altro elemento importante, che porta molte persone con poco tempo libero a preferire questo trattamento, è il rapido tempo di ripresa: lividi e gonfiore sono minimi, a volte invisibili e risolvibili in pochi giorni, non si necessita di materiali di supporto nei giorni successivi all’intervento e l’unico accorgimento da tenere è non dormire fin da subito sopra i fili.
I primissimi giorni, chi ha una pelle molto sottile, potrebbe notare delle increspature nelle zone in cui vengono inseriti i fili, che si risolveranno in pochi giorni.
Se l’effetto, dopo un certo periodo, dovesse diminuire, è possibile inserire nuovi fili aumentando ulteriormente la tensione.
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